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Alessandro Fei: «Come vivo i playoff? Malissimo. Troppa sofferenza in panchina, vorrei essere in campo». VIDEO

Il direttore sportivo della Gas Sales Bluenergy: «Domenica a Milano nessuno si aspetti un successo 3-0, ma voglio vincere»

GSE_banner_322x250_statico-2Ha giocato 25 anni, di cui 24 in massima serie e solo uno, con la maglia di Piacenza, in Serie A2. Il curriculum è sterminato: 4 scudetti, 5 Coppe Italia (a cui aggiungerne una di A2 con un dito del piede rotto e il premio come Mvp), 1 Champions League, l’oro Mondiale del 1998, gli Europei 2003 e 2005, l’argento olimpico di Atene 2004 e i bronzi di Sidney e Londra. Alessandro Fei, attuale direttore sportivo biancorosso, detiene anche il record di punti in Serie A con 9719 palloni messi a terra: chi meglio di lui può indicare alla Gas Sales Bluenergy la strada da seguire negli spareggi scudetto?

Come stai vivendo questi playoff dalla panchina di Piacenza?

«Malissimo. Ho troppa tensione, quando ero in campo mi concentravo solo sulla singola azione, da fuori hai tremila pensieri. Si soffre davvero tantissimo, ma devo fare i complimenti ai ragazzi perché siamo riusciti a disputare una grande gara: a tratti è stata buona e a tratti meno, ma l’importante è la vittoria perché tutto il discorso si riduce a quello. Adesso andiamo a Milano e speriamo di ottenere la qualificazione alle semifinali».

Tu sei uno che visivamente non esprime grande emozioni. In panchina sei sempre abbastanza sorridente e cerchi di dare una mano o un suggerimento ai giocatori.

«Il mio ruolo è aiutare i ragazzi. Il dirigente deve pensare a tutti, è giusto che parli con ogni componente della rosa e lo faccio molto volentieri. Ovvio che no posso far vedere di essere teso o preoccupato, bisogna sempre far capire che le cose vanno bene e comunque anche quando siamo in difficoltà devo aiutare i giocatori a trovare la strada giusta».

Qualche volta ti viene voglia di andare in campo?

«Qualche volta sì, ma per dire cosa secondo me sarebbe meglio fare. Nel volley l’azione dura poco e dunque non c’è tempo per spiegarsi dalla panchina, per quello vorrei essere in campo per dare un suggerimento in un determinato momento o per sollevare il morale quando non tutto funziona alla perfezione».

Questa è una squadra che deve soffrire. Lo scorso anno sotto 2-0 con Modena ha vinto la serie, sotto 2-0 con Trento è arrivata a Gara5, quest’anno con Milano quasi sempre al quinto set.

«Sappiamo che l’Allianz è una formazione ostica. Anche domenica mi aspetto una battaglia, non credo che andremo là a conquistare un facile 3-0. Finirà 3-1 o 3-2 ma comunque voglio vincere».

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